giovedì 29 settembre 2011

Anche le mamme cedono

Ieri mi sono sentita stanca tutto il giorno. Sognavo il letto già dal primo mattino ed ho continuato a farlo per tutto il giorno.
La mia stanchezza è andata in crescendo.
Il pomeriggio esci dal lavoro, recupera Pilo dalla nonna, corri a prendere Elly a ritmica, passiamo a fare la spesa, mangiamo di corsa che poi arrivano ospiti.
Papà mangia dopo che oggi torna più tardi. Cena veloce anche per lui. Infilo l'ultima posata nella lavastovilgie e drinn...bimbi indovinate chi c'è?

Un bel dopo-cena (almeno così doveva essere) in compagnia con le palpebre che non volevano stare al loro posto. Nonostante i sorrisi e le facce carine non l'ho data a bere a nessuno: "Andiamo che è tardi, i bimbi devono andare a letto e la mamma è stanca" hanno detto proprio così, ero proprio trasparente, tutta la stanchezza che avevo dentro si vedeva anche in faccia.

Ok, nonostante la brutta figura alla fine sono fuori, si può procedere con l'operazione nanna. Grido spazientita e il mal di testa da stanchezza mi accerchia, mi prende per le tempie e si fissa sulla fronte, in alto, all'attaccatura dei capelli.
Pigiami denti doccia, coperta (inizia ad essere più fresco la sera), Pilo se lo prende papà. Io mi strucco mi impomato mi guardo un'ultima volta allo specchio senza riconoscermi e mi infilo a letto.
Lì c'è Elly che mi aspetta (adora venire sul lettone), deve leggermi il suo libricino e lo fa abbastanza bene, io l'ascolto con la fronte sul cuscino e con gli occhi chiusi. Finisce, "ora tocca a te mamma" ed ha già le Fiabe Italiane in mano.
Io non ce la faccio, non ce la posso fare. Le chiedo scusa, ma il rito della favola stasera salta. Lei si arrabbia Ecco, adesso mi ci vogliono tre ore per addormentarmi, non so a cosa pensare
Io: Pensa al racconto di ieri
Lei: Ma se neanche me lo ricordo
Io: Era Cric e Croc, i due ladri, te li ricordi?
Lei: No
Io: Allora cerca di ricordarlo, così mentre pensi a Cric e Croc ti addormenti
Lei non ci sta, è arrabbiata, non ammette che mamma possa essere stanca (non è solo stanca, non ce la fa proprio, ha finito la scorta di energie) e la fa sentire in colpa.
Il tutto finisce presto perchè per quanto protesti Elly si addormenta in due minuti.
Poi crollo anche io.

I segni premonitori c'erano tutti fin da ieri e oggi non poteva che accadare: questa mattina non mi sono svegliata!
Ieri sera forse non ho rimesso la sveglia, o forse l'ho messa, stamattina ha suonato, io l'ho spenta e mi sono riaddormentata, il tutto senza accorgermene.
Qualunque cosa sia successa mi sono svegliata 20 minuti dopo, con la sveglia di mio marito.
Panico: tutta la tabella di marcia mattutina, collaudata e rifinita nel tempo per essere pronti in quattro in soli 45 minuti, è saltata.
Peggio ancora: ieri sera per la stanchezza mi sono dimenticata di preparare il cambio dei bambini (elemento essenziale per non sgarrare negli orari) e ora non so cosa inventarmi.
Ovviamente salto la colazione, che già da due settimane ho ridotto ad un semplice caffè per guadagnare qualche minuto in più sul cuscino e qualche altro per i bimbi, tiro giù dal letto Elly e la piazzo davati al suo latte, pane e nutella, Papi si incarica di prelevare Pilo dal suo letargo e di vestirlo mentre ancora dorme e lo poggia ancora addormentato sul divano.
Io mi lavo la faccia e continuo a non riconoscermi allo specchio, crema idratante per riuscire ad aprire gli occhi, mi vesto con le prime cose che pesco dall'armadio e torno da Elly che è quasi vestita.
La interrompo e le pettino i capelli (non li taglierà per i prossimi 6 anni finchè non li avrà lunghi come Rapunzel), ficco matita e mascara in borsa (ovviamente ho saltato anche la fase trucco) bacio a tutti ed esco di casa.
E pensare che venti minuti prima ero ancora nel mondo dei sogni, non so neanche come ho fatto.

Arrivo al lavoro completamente stordita, le mani mi tremano un po', mi trucco nel bagno e cerco di mettere a fuoco la giornata, gli appuntamenti, le cose da fare e mi dico dai cominciamo, poi stasera riposerò un po' mentendo a me stessa perchè già programmo di caricare la lavatrice, che avevo già preparato per ieri e non ho avuto tempo di fare, e di stirare quattro cose a Papi che non sa più che mettersi per andare al lavoro. Domani è anche in trasferta, ci vorrà almeno un camicia.
Questa mattina uscendo l'ho lasciato con una polo in mano presa dal catino dello stiro "te la stiro al volo?" gli ho chiesto mentendo spudoratamente con un piede già sulla soglia di casa. Mi sono sentita una frana. Ebbene si, ho ceduto, non ce l'ho fatta, non ho tenuto il ritmo. Mi dispiace.
Per l'ennesima volta mi dico che devo organizzarmi meglio.
Meglio non pensare a come mi sento.

Penso, invece, che è ancora giovedì, domani lui è in trasferta e io lavorerò anche di sera, i bimbi resteranno a cena dai nonni fino al suo ritorno.
Ma poi sarà sabato.
Chi mi sveglia prima delle 10 è un uomo morto.


E intanto oggi il mal di testa continua e non accenna a passare...

lunedì 26 settembre 2011

La filosofia di Elly


L'uovo o la gallina?

Qualche sera fa nella favola della buona notte c'era Dotto che aveva risposto correttamente alla domanda su chi era nato prima tra l'uovo e la gallina, battendo così il gigante.
Ancora sveglia e attenta, la mia princessa mi dice: Ma è facile, anche io lo so. È venuto prima l'uovo.

Io: Ne sei sicura? E l'uovo chi lo ha fatto?

Lei: La gallina

Dopo averlo detto si è fatta un po' pensierosa, ha iniziato a confondersi, stava cadendo nel tranello

Io: E la gallina allora da dove nasce? Chi l'ha fatta?

Si è fatta seria, ha rimuginato qualche istante, poi si è illuminata e ha detto:
La gallina l'ha fatta Dio.


Problema risolto, altro che trabocchetti!

venerdì 23 settembre 2011

Pilo, comico nato


Questa risale a qualche mese fa ma voglio raccontarvela.
Il mio cucciolo è troppo simpatico!

Era già un po' che il piccolo Pilo si impegnava con matite e pennarelli e a furia di copiare la sorella e scarabocchiare una risma di carta a settimana aveva imparato a riprodurre i caratteti dell'alfabeto.

Un giorno arriva da me con un foglio pieno di lettere: mamma guarda! ho imparato a scrivere!

Io: Bravo! E cosa hai scritto?

Lui: E che ne so. Mica so leggere

Vita da cuoca


Non ci crederete, quasi impossibile per una che è mamma già da 7 anni:
ieri ho fatto la mia prima crostata!
Non storcete il naso, non ho mai cucinato e per me è un fatto straordinario, visto che ho sposato un cuoco provetto che provvede alle mie cene ormai da 8 anni.

Meglio precisare: qualche volta cucino e so fare i piatti più elementari. A volte(soprattutto quando erano più piccoli) provvedo io alla cena dei bambini perchè papà rincasa troppo tardi per loro.
Quello a cui non mi dedico mai sono le portate più elaborate, perchè l'idea di cucinare mi ha sempre messo il panico addosso.

Ieri è stato diverso.
Avevo già terminato i miei impegni lavorativi, avevo ancora un paio di ore libere insieme ai bambini prima dell'ora di cena e non troppe cose da fare in casa (basta chiudere la porta oltre la quale ti aspettano montagne di panni da stirare e non far troppo caso alla polvere) così abbiamo deciso di metterci ai fornelli.
I bimbi si sono stufati subito e mi hanno abbandonato perchè, mi hanno detto, erano stanchi e dovevano riposare, ma io ormai ero lanciata e non mi sono fermata.
Così dopo aver preparato l'impasto per la Frolla preso dal Cucchiaio d'argento ho deciso di preparare anche la cena: Peperoni ripieni alla scamorza che ho trovato sulla raccolta delle migliori ricette del Mangiarozzo.
Risultato: è stato molto piacevole, quasi rilassante. Ma forse proprio perchè lo faccio una volta ogni tanto e solo quando mi va di farlo. La cosa interessante è che non ero appanicata come le altre volte (come quando ho invitato a pranzo i miei colleghi e nel preparare ho chiamato piangendo disperata mio marito perchè non ricordavo i tempi di cottura e temevo venisse fuori una schifezza), è stata una bella scoperta.

Alla fine la crostata è stata sfornata dopo cena (lo sapevate che la frolla va fatta riposare almeno 1 ora in frigorifero?) per cui devo ancora assaggiarla, i peperoni erano buoni ma la ricetta è da modificare, non ci è piaciuta la pasta di alici da spalmare sul fondo del peperone. Però lui si è mangiato tutto!

I bimbi?
Loro hanno mangiato gli gnocchi al ragù preparati da papà!

Ovviamente non significa che da adesso in poi cucinerò io. Anche se ora è diminuito il mio odio per la cucina, il verbo cucinare non entrerà nel mio vocabolario. In casa chi cucina è e sarà sempre lui. L'avere un cuoco eccezionale in famiglia rende superfluo concentrarsi sui libri di cucina (se non per puro diletto come è successo ieri sera) e tanto meno imparare qualunque ricetta. In caso di necessità e per la sopravvivenza della prole riesco anche a cuocere la pasta, inventarmi un veloce sugo al basilico (che ho piantato nell'aiuola) e spadellare un ovetto al tegamino con una sottiletta sopra come piace ai bambini. La mia specialità sono delle bellissime insalate miste, ricche e colorate. Non chiedetemi, invece, di toccare la carne cruda con le mani altrimenti mi sento male. Se dovesse dipendere da me il pollo da noi entrerebbe solo se prima è passato in rosticceria e si porta dietro un bel contorno di patate.

giovedì 22 settembre 2011

Un figlio è per sempre

Questo post è per rispondere a Elle che ha commentato il post qui sotto sull'essere donna.
Riguardo all'abbandono di casa e famiglia da parte di una donna credo che tutto sia, se non accettabile, quantomeno comprensibile.

Ciò che invece non accetto e non comprendo è l'abbandono dei figli.
Un marito, nel bene e nel male te lo scegli, e se proprio non era quello giusto per te lo saluti e arrivederci.
Ma un figlio no.
Un figlio lo generi, gli dai la vita e lo metti al mondo, in un mondo che non conosce e che non può affrontare da solo.
Un figlio fa parte di te e ne sei responsabile.
Un figlio è per sempre.
Cara Elle, continuerò a rimuginare e risponderò alle altre tue osservazioni.

mercoledì 21 settembre 2011

Essere donna

Notizia fresca di ieri da mia sorella:
Lei, giovane donna con attività artigiana in proprio, sposata con un ragazzo di diversi anni più giovane, madre di tre bambini lascia tutto - marito, figli e negozio - per un uomo di cui si è innamorata follemente.
Non vi nascondo che la cosa mi ha turbata.

Cos'è successo?
Di sicuro si è scordata di essere anche mamma e moglie, ma perchè è successo?
Perchè succede questo ad un sacco di donne?
Il suo sentirsi donna ha prevalso su tutto il resto, questo è certo, ma qual'è il meccanismo che fa accadere tutto ciò?
E questa volta sarà vero amore?
Esiste il vero amore? O comunque riporta una data di scadenza sul retro di cui ignoriamo l'esistenza ma che qualcuna, a quanto pare, prima o poi scopre?

Forse qui la cosa grave è la presenza di un marito e, permettetemi, soprattutto di tre bambini (ciò denota che si tratta di una donna forte e coraggiosa!), ma ci sono anche casi in cui non sono coinvolte altre persone, perlomeno non legate alla diretta innamorata.

È il caso di un'altra donna, amica di un'amica, che per anni ha avuto una relazione clandestica con un uomo sposato, ha tenuto duro, ha lottato finchè non l'ha avuto tutto per sè. Ora stanno insieme da qualche anno ma l'amore tra loro sembra essere finito.

Altro caso conosciuto da me direttamente: due coppie di coniugi si frequentano, passano molto tempo insieme, alla fine la lei della prima coppia si innamora del lui della seconda coppia. Si arriva dall'avvocato, doppia separazione e nascita della nuova coppia e non solo. Dall'unione è nata anche una bella bambina, la seconda per lei e terzo figlio per lui. Se vi dicessi che il padre di lei (quindi il nonno della neonata) sta con una ragazza della stessa età della figlia e dalla stessa ha appena avuto un bebè (che così sarebbe il fratellastro della suddetta) mi credereste?

Ha ragione la mia parrucchiera quando mi dice che la realtà è peggio di Beautiful?
Nessuna di loro è giudicabile. Sono convinta che nella vita tutto può succedere, e mai dire mai è la regola, ma quello che vorrei capire è perchè succede.
Noi che crediamo nell'amore eterno, noi che all'altare (ma anche in Comune o tra le pareti domestiche, non fa differenza) giuriamo che sarà per sempre, ci troviamo poi a smentire noi stesse, come testimoniano questi casi, perchè il cuore ci porta da un'altra parte, e magari dentro di noi siamo convinte che questa volta sarà l'amore vero, quello che durerà per sempre.

Ed è poi veramente il cuore a farci fare tutto questo?
Sono a rischio anche io?
C'è una cura che ci renda immuni da colpi di fulmine con conseguenti colpi di testa?

Continuerò a riflettere ad alta voce (si fa per dire visto che scrivo in silenzio) sulla cosa tenendovi aggiornate dei miei pensieri.
Voi fatemi conoscere i vostri.
Se ci sono due categorie di donne (fedeli e infedeli - ma in realtà potrebbero esserci anche quelle che credono sarà per sempre e quelle che sono disilluse fin dall'inizio - le mangiatrici di uomini e quelle che si accontentano di uno solo - le solitarie e quelle che senza un lui non ci sanno stare) voi a quale appartenete?
Quanti modi esistono di essere donna?
Quanti modi esitono di amare?

La filosofia di Pilo

Ieri, in macchina, io e Pilo da soli.

Lui: Uffa, che fortunati voi, che quando siete nati c'erano ancora i cavalieri (lui intende quelli in armatura che combattevano contro i draghi)

Io: Ma che di dici, i cavalieri sono vissuti tanti secoli fa.

Lui: E quando è nato il nonno?

Io: No,neanche il nonno li ha visti! Non c'era nessuno di noi.

... silenzio
... rimugina
... sta risalendo indietro nei secoli...

Lui: Allora Dio ha inventato le mamme, senno da chi sono nati i cavalieri?!

Io: Certo, tutti noi nasciamo dalla mamma.

... sembra soddisfatto della conclusione, guarda il panorama
...

Lui: Mamma, ma gli abatar (lui li chiama così, con la b) non nascono dalla mamma. Nascono dalla loro pianta magica vero?
Noi che siamo rosa nasciamo dalla mamma, loro che sono blu con le macchioline bianche nascono dalle piante.

martedì 13 settembre 2011

Spaceclearing in dieci mosse

Se come me siete alla ricerca disperata di consigli su come fare ordine in casa potreste imbattervi nel sito www.spaceclearing.it e nel decalogo per una casa perfetta e in ordine.
Il sito riporta 10 passi (li trovate qui sotto) da seguire per una casa in ordine, che ispiri serenità, pace e tranquillità.
Leggendoli ho capito una cosa: in casa mia non si respirerà mai niente di tutto questo. Non c'è una sola regola che abbia rispettato, o quasi.
E voi?



1. Prendete un notes e una penna e fate un giro di casa elencando tutte le zone critiche. Questa può essere davvero una buona idea... solo che dovrei mettere in lista tutte le singole stanze della casa. Forse potrei escludere il bagno piccolo (quello delle femmine!) ma non ne sono tanto sicura.

2. Ripulite ogni volta per zone circoscritte, prima dietro le porte, poi dentro i cassetti, armadietti e così via. Ogni volta che ne terminate una, concedetevi la soddisfazione di spuntarla dall'elenco. Seguite il ritmo che vi è più confacente: qualche ora, qualche giorno, qualche settimana o persino qualche mese, a seconda di quanto vi sentite motivati.
Per fortuna dietro le porte ho solo tanta polvere però meglio non aprire i cassetti. Se in origine avevano uno scopo e un contenuto preciso, con il tempo hanno ceduto a troppe eccezioni.
Proprio ieri ho aperto il cassetto del mio comodino: è stata una vera sorpresa scoprire tante cianfrusaglie messe insieme (soprattutto piccole scatoline di cartone che un tempo contenevano cofanetti, orologi o portafogli), tutte utili (magari in un giorno futuro) e da cui non so perché non voglio separarmi.
Quanto al ritmo direi che potrei iniziare con una mezz'ora al giorno a giorni alterni, oltre mi verrebbe la nausea.


3. Dopo essere intervenuti su zone circoscritte, passate ad altre più estese, ma sempre suddividendole in parti facilmente gestibili per fasi successive.
È davvero troppo per me, non sono pronta per questo. Entro in crisi anche solo davanti alla scatola delle sorprese kinder dei miei figli.


4. Quando fate la cernita delle cose da buttare o da tenere, non accumulate pile di oggetti con la scusa di decidere più tardi. Raccogliete un oggetto e prendete immediatamente una decisione. Rimane o se ne va? Se rimane, assegnategli un posto. Altrimenti, buttatelo senza rimpianti.
Ecco cos'erano quelle scatole accumulate in corridoio! Dovevo decidere se era roba da buttare, ma poi avevo preso tempo decidendo di spostarle momentaneamente nella casa di campagna e riservarmi di decidere sulla sorte di abiti ormai immettibili e giocattoli rotti in un secondo momento.
Risultato: sono ancora in casa mia. Forse è arrivato il momento di riaprire le scatole e ricominciare la cernita da capo.


5. Prima di buttare qualcosa valutate quanto è importante per voi. Se un vecchio regalo suscita ancora gioia e affetto, è giusto conservarlo tra i ricordi. Se invece vi lega ad una persona che non vi è mai piaciuta, eliminatelo senza esitazioni.
Sembra facile. se vi dicessi che ho ancora foto e anello del mio ex nascosti da qualche parte?
Ho fatto una scatola ed ho chiuso la faccenda. Non so perché ma non ho mai pensato di buttarle.


6. Dopo aver deciso cosa buttare e cosa tenere, non tornate a chiedervi: Potrà mai servire? La risposta sarà immancabilmente forse, e così non getterete mai via nulla. Il modo migliore è chiedersi: come mi potrà essere utile? Serve a migliorare i miei livelli di energia o mi fa sentire depresso ogni volta che lo vedo? Adottatelo come unico metro di giudizio.
A volte vorrei buttare il mio intero guardaroba e ricominciare tutto da capo, magari con dello shopping mirato, ma forse mio marito avrebbe qualcosa da ridire. Però questa guida ha proprio ragione: ho un sacco di roba inutile sparsa per casa... ma non si sa mai...


7. Di fronte agli oggetti di troppo ripetetevi: 'Non succede niente a buttarli, si può fare''. Disfarsi del superfluo vuol dire liberarsi e lasciarsi andare allo scorrere della vita che vi offrirà quello di cui avete bisogno piuttosto che farvi conservare le cose per sempre, perché non si sa mai!
Se devo essere sincera un paio di settimane fa ci ho provato e stavo per farmi contagiare: è una sensazione bellissima e poi tutti quei piccoli angoli che si liberano... il mio sogno stava diventando una casa vuota,
Poi ho smesso, non mi sono applicata con costanza e la magia è finita. Ora mi accontento di ripulire la borsa e buttare gli scontrini della spesa che inspiegabilmente vi si accumulano dentro.


8. Se avete accumulato troppo, vi occorreranno più sedute prima che vi sentiate pronti a liberarvene. In certi casi può passare un anno intero prima che vi rendiate conto che un solo oggetto non vi è mai stato utile, ma che non lo sarà mai!
Visto che sto iniziando solo ora forse per me c'è ancora una speranza.


9. Abituatevi a considerare il disfarsi del superfluo come un'esperienza gratificante. Quando ne avrete constatato i benefici, cercherete sempre più spesso queste gratificazioni. Liberarsi delle cose può darci lo stesso piacere che abbiamo avuto nel comprarle! Le cose che ci circondano richiamano la nostra attenzione: più cose inutili abbiamo intorno più la nostra energia sarà trascinata verso il basso, verso le faccende materiali e ci allontanerà dagli scopi più nobili della nostra vita!
Ma ci pensate? Meno cose accumuliamo meno tempo stiamo a pulirle e sistemarle. Ma perché non ci ho pensato prima!


10. Dove metteremo le cose che abbiamo deciso di non tenere più? Datele in beneficenza. Considerate che gli oggetti in buono stato possono tornare utili agli altri. Scartate quello che è pericoloso, rotto o sporco. Restituite gli oggetti prestati da qualche amico. Anche se è passato tanto tempo vanno resi.
Che dire, tutti ottimi consigli, appena trovo un po' di tempo mi applicherò.
Chissà se in città organizzano corsi di spaceclearing con tanto di esempi pratici, magari li faccio venire a casa mia.
Ora che mi ricordo, al liceo Ombretta mi prestò un volume della sua enciclopedia per una ricerca di storia dell'arte. Ce l'ho ancora nella mia libreria. Chissà se si è arrabbiata per questo. Magari potrei provare a rintracciarla, scoprire dove vive e farle riavere il libro.

lunedì 12 settembre 2011

Primo giorno di scuola

Ieri Elly e Pilo sono tornati a scuola.
Emozionati si, ma non troppo.

Niente a che vedere con lo scorso anno quando la mia principessa entrava in I elementare e il piccolo realizzava il sogno di andare alla scuola dei grandi, che non era più l'asilo (guai a chiamarlo così in sua presenza) ma la scuola materna.
L'anno scorso, solo la sera prima del primo giorno di scuola Elly realizzò quello che stava per accadere e si fece prendere dal panico

- Ma io non sono pronta, non ci posso andare, non così (indicando se stessa per intero). Io credevo che quando andavo a scuola ero più grande, non così (indicando nuovamente se stessa in tutta la sua statura).

mercoledì 7 settembre 2011

Pilo e la luna e altri

Questa sera. Prima di cena
- Mamma, guarda che spettacolo la luna, con intorno quel rotondo pieno di luce

Oggi. Tardo pomeriggio
- Mamma, ma i gatti fanno le uova?


Essere moglie 2


Modern wife

Ho visto che il mio precedente post sull'essere moglie ha destato interesse e vi ringrazio per i commenti, tutti acuti ed interessanti, nonchè ottimi spunti di riflessione.
Ho seguito il suggerimento di Lori ed ho cercato qualche citazione sulle mogli fatta da donne.
Ne ho trovata solo una, di Enza Sampò (1939), giornalista, conduttrice e autrice italiana:


Una moglie non è il valore aggiunto dell'esistenza di un uomo, ma
l'indispensabile bussola per navigare nel quotidiano


Vi piace?

Se volete potete segnalarmene altre, ovviamente solo quelle che depongono a nostro favore!







Pilo, i pomodori e le tabelline

Premessa: due giorni fa il piccolo di casa ha mangiato per la prima volta i pomodori raccolti dalla nostra aiuola. Per questo è stato elogiato e si è esaltato, a differenza della sorella che si rifiuta di mangiare quasi tutte le verdure.

Ieri.
Cameretta, interno notte, mentre raccogliamo le tessere de I miei primi numeri

- Mamma è vero che se mangio i pomodori cresco più di lei, divento più bravo e dopo so tutte le tabelline meglio di lei?

Lui ha solo 4 anni e non sa minimamente cosa siano le tabelline, ma la sfida con la sorella è continua e pur di batterla in qualcosa continuerà a mangiare pomodori!


La mia famiglia

So da dove vengo, anche se non so dove sto andando



Tutto è partito da mia nonna che ha fatto 5 figlie (mio nonno desiderava un maschio e ci a provato fino a quando si è arreso davanti all'evidenza che il mondo è femmina). 3 di queste si sono date da fare ed hanno fatto in tutto 9 figli (5 femmine e 4 maschi, vinciamo sempre noi!).
9 cugini, tutti nati nell'arco di 10 anni, che per almeno 15 anni hanno sempre passato l'estate insieme fino a diventare uniti come fratelli.
A oggi 8 di questi sono sposati (l'ultima quasi, e di fatto è come se lo fosse) ed in totale hanno 12 figli (di cui 7 femmine!) più 2, che per par condicio saranno un maschio e una femmina, in arrivo per la fine dell'anno.Qualcuno per ora è figlio unico per cui la lista si allungherà di certo. Considerando che ci vogliamo bene come fratelli e cerchiamo di vederci più spesso possibile, anche per far giocare i nostri figli insieme tra di loro, vi lascio immaginare una nostra normale riunione di famiglia.
Nonna ora non c'è più ma è tutto suo il merito di averci tenuto uniti e fatto crescere tutti insieme, nonostante abitassimo in città diverse.
Ad ogni riunione lei è con noi e la ricordiamo sempre raccontando le sue imprese a chi non l'ha conosciuta.
A natale non manca mai una defiinizione, un aneddoto legato alla dolce vecchina nel nostro cruciverbone (ebbene si, giochiamo proprio ad un cruciverba che qualcuno di noi si incarica di ideare e realizzare).
I nostri congiunti (o acquisiti come li chiamiamo noi) dopo un primo contatto traumatico e non privo di effetti collaterali con la Tribù si sono abituati, a Natale hanno ricevuto il regalo iniziatico, hanno resistito e alla fine ci hanno sposato, accettando tutto ciò che deriva dal far parte della nostra famiglia.
Facendo un po' di conti, il prossimo Natale a pranzo saremo:
6 nonni
9 figli + 9 acquisiti = 18
14 nipoti per un totale di
38 persone e 5 passeggini
a cui si aggiungeranno diversi fratelli e genitori degli acquisiti.

Che dite la mia è una famiglia numerosa?
Mi piacerebbe farvi vedere una foto di gruppo ma è impossibile essere davanti all'obbiettivo tutti insieme nello stesso momento!

martedì 6 settembre 2011

Essere moglie


Oggi mi sono imbattuta (e poi abbattuta) in (per) questa citazione del giornalista Giuseppe Prezzolini:


La moglie ha la sua posizione sociale segnata fra la serva e l'amante. Un po' più in su della serva e un po' più giù dell'amante. Fa le giornate da serva e le notti da amante


E mi sono ricorda di quando, in quel di Ferragosto, in un momento di scoramento perché stanca, delusa, triste e depressa ho rimproverato i miei cari dicendo: Voi avete per me lo stesso affetto che si ha per una serva

Ma essere moglie vuol dire davvero questo? Se non questo cosa? Cos’è una moglie?
Stando al vocabolario, moglie non è altro che il coniuge di sesso femminile.
E qui finisce. Nient’altro, nessun riferimento a obblighi, doveri o schiavitù!
Nonostante ciò sia già un bene, una definizione così concisa non mi aiuta di certo a capire.

E mentre il dubbio che moglie sia davvero sinonimo di serva inizia a farsi spazio nella mia mente, mi strappa un sorriso John Garland Pollard (politico statunitense, lui si che aveva capito tutto della vita) con la sua:


La moglie obbediente è quella cui il marito ha ordinato di fare ciò che vuole lei e lei lo fa.


Ma è durata ben poco. Continuando la mia caccia alla ricerca di una enunciazione, di un chiarimento che definisse il mio status, mi sono indignata di nuovo di fronte a questa di Basilio Magno (non poteva che essere un prete):


Le mogli devono essere sottomesse ai propri mariti, come la Chiesa a Cristo


Per fortuna che c’è anche un certo presidente degli Stati Uniti d'America Lyndon B. Johnson:


Mi sono convinto che per rendere felice la propria moglie bastano due cose: primo, lasciarle credere che può fare a modo suo e, secondo, lasciarglielo fare


Ma insomma, possibile che siano tutti pronti a fare dello spirito sulle mogli senza degnarsi di arrivare ad un punto fermo? Possibile che essere moglie sia solo essere la metà di sesso femminile nella coppia? Se sono moglie perché ho una fede al dito ok. Mi sta benissimo. Ma siamo sicuri che sia solo questo?

Ovunque guardi c’è chi è pronto, compresi personaggi illustri, a far battute, senza il minimo riguardo per la malcapitata. Leggete qua:


Se uno ti porta via la moglie, non c'è peggior vendetta che lasciargliela (Sacha Guitry - attore, regista e sceneggiatore francese)
Una moglie crede volentieri nell'innocenza del marito (Heinrich von Kleist)
Una moglie è uno schiavo che bisogna saper mettere su un trono (Honoré de Balzac)


Un po’ disperata ho cercato conforto nel web…
Peggio di così non poteva andare!


Dieci regole per essere una buona moglie
Estratto di un testo di economia domestica di una scuola superiore americana degli anni '50



1) Fategli trovare la cena pronta: programmate in tempo, anche la sera prima, una deliziosa cenetta. È un modo per fargli capire che avete pensato a lui e che vi preoccupate delle sue esigenze. Per lo più gli uomini arrivano a casa affamati, e la prospettiva di una buona cena fa parte dell'accoglienza calorosa di cui hanno bisogno.
2) Preparatevi: prendetevi un quarto d'ora per riposare, in modo che al suo arrivo vi trovi fresche e carine. Ritoccatevi il trucco, mettetevi un nastro tra i capelli, cercate di avere un aspetto gradevole. Lui ha appena trascorso una giornata faticosa. Siate un po' allegre e interessanti: vostro marito ha bisogno di essere tirato su, dopo tante seccature.
3) Mettete in ordine la casa: fate un ultimo giro per la casa appena prima dell'arrivo di vostro marito, per raccogliere da terra libri scolastici, giocattoli, cartacce ecc… poi spolverate i mobili con un panno. A vostro marito sembrerà di essere approdato in un'oasi di riposo e di ordine, e anche voi vi sentirete meglio!
4) Preparate i bambini: prendetevi qualche minuto per lavare il viso e le manine dei vostri figli (se sono piccoli), per pettinarli e, se necessario, per cambiargli i vestiti. Sono i suoi tesorucci, e a lui farà piacere vederli svolgere al meglio questo ruolo.
5) Riducete al minimo ogni rumore: al momento del suo arrivo eliminare qualunque rumore proveniente da lavatrici, lavastoviglie o aspirapolvere.
Cercate di far stare tranquilli i bambini. Siate felici di vedere vostro marito.
Salutatelo con un caldo sorriso che gli faccia capire quanto siete contente di vederlo.
Cose da evitare: Non accoglietelo con problemi o crucci. Non lamentatevi perché è in ritardo per la cena.
Consideratela un'inezia, rispetto a quello che ha passato durante il giorno. Mettetelo a suo agio.
6) Fatelo sedere in una comoda poltrona o suggeritegli di stendersi un po' in camera da letto.
7) Preparategli un drink fresco o tiepido.
8) Sistemategli il cuscino dietro la schiena e offritevi di togliergli le scarpe. Parlate a bassa voce, in tono calmo, rassicurante e piacevole. Consentitegli di rilassarsi e scaricare la tensione.
9) Ascoltatelo: avete tante cose da dirgli, ma quello del suo arrivo non è il momento giusto. Lasciate che sia lui a parlare per primo.
10) Fate che la serata sia sua: non lamentatevi mai perché non vi porta a cena fuori o ad altri piacevoli intrattenimenti. Cercate invece di comprendere il suo mondo di stress e di pressioni, il suo bisogno di distendersi e rilassarsi.

Questo è ciò che deve essere una buona moglie…

venerdì 2 settembre 2011

Ieri ho fatto la mamma

Cronaca di una quiete inaspettata

Non ci posso credere! È successo!

Ieri sono uscita dal lavoro, sono andata a prendere i bambini, ci siamo preparati e siamo usciti. Destinazione: centro città.
Dopo una piccola sosta in ufficio di papà abbiamo fatto una passeggiata tra i palazzi storici del centro, ne abbiamo ammirato le grandi finestre e l'architettura
- Mamma io voglio abitare in un grande palazzo come questo!

Abbiamo passeggiato tra i giardinetti e giocato con i piccioni
-Mamma, guarda che bei fiori
-Mamma, corri guarda che pesce grosso che c'è qui
-Mamma, posso spostarmi dall'altra parte per vedere dove va?


Ci siamo addentrati nei vicoli e abbiamo fatto su e giù per le gradinate
-Mamma, posso correre fino la e poi ti aspetto in fondo?
-Mamma vado anche io. Ci vediamo in fondo alle scale
-Mamma guarda quante porticine!

Abbiamo continuato a passeggiare fin verso le sette poi siamo risaliti in macchina.
Sto guidando e non sento un rumore
Sto guidando e ascolto la musica che ho scelto io
Sto guidando e mi sento serena
Oddio non avrò mica dimenticato i figli nel parcheggio?
Macché, sono proprio lì, dietro di me, legati ai loro seggiolini che guardano tranquilli il panorama che scorre veloce dai finestrini.

Inizio a pensare ad un miracolo, ma non è finita qui.
Rientriamo a casa.
- Mamma possiamo guardare un po' di Tv?
- Ok, ma prima andate a lavarvi le mani
Detto fatto.

Dopo un po' rientra anche papà, che viene salutato con un sorriso.
L'ora di cena si avvicina. Su mia richiesta Elly mi aiuta ad apparecchiare senza protestare. Pilo non interviene per dire che lo vuole fare lui, continua a giocare sereno in salotto.
- È pronto, venite
Ci sediamo a tavola e, più o meno in tempi accettabili finiamo la cena.
La Tv è accesa ma nessuno ci fa caso più di tanto.
I bimbi raccontano cosa hanno visto a papà.
Dopo cena sparecchio, carico la lavastoviglie e loro tranquilli sul divano a guardarsi un po' di Tv.
Li porto in bagno per le docce e senza problemi poi si lavano i denti e mettono il pigiama.
Torno in cucina per finire le faccende e loro, che non vogliono stare soli in camera, mi chiedono se possono farmi compagnia.
Come dirgli di no dopo una giornata così.
Si arrampicano sugli sgabelli e con un occhio a me e uno al film aspettano che io finisca.
Andiamo in camera, ognuno sul suo lettino e...
... si addormentano insieme alle avventure di Cipollino (da Le storie della fantasia, Gianni Rodari - ve lo consiglio!!).

Sono poco più delle undici, silenzio, pace. Questa non è casa mia.
Cerco con la memoria ma non riesco a ricordare quando ci sia stata una serata uguale a questa.
E allora, siccome non sono impazzita ma è successo davvero, grido al miracolo.
Due bimbi così li invidierebbe chiunque, e ieri la fortuna è toccata a me. È in queste occasioni che sei felice di essere mamma, che tutto sembra possibile e un sorriso di soddisfazione si fa strada sul tuo viso.
Eppure non mi sembra di aver fatto nulla di straordinario. Ma forse per loro lo era. Mi sono solo detta Oggi non mi va, lavatrici e pulizia aspetteranno, oggi voglio fare qualcosa di diverso. Oggi si va a spasso.
E a loro è piaciuto, ma forse sarebbe stato lo stesso se avessimo giocato al parco o dipinto a casa. Forse solo il fatto di essere lì, ed essere lì solo per loro ha fatto il miracolo.
Si è vero, ieri avevo anche più tempo perché sono uscita prima dal lavoro. È difficile, perché ogni giorno sono mille le cose da fare ma ci voglio riprovare. Due bambini sereni valgono bene un bucato non fatto.
Pilo, Elly vi adoro!
Magari non tutti i giorni, ma regalatemi di nuovo una giornata come questa.

P.S. Non sono Wonderwoman, sono andata a letto sfinita, con le che gambe mi tremavano dalla fatica... No, a pensarci bene non sono Wonderwoman, sono molto di più, sono una mamma